Il processo di Sterilizzazione: fasi e procedure

Un processo di sterilizzazione si compone di procedure estremamente rigide e non intercambiabili. Gli step da seguire sono consecutivi e obbligati e anche l’inosservanza di uno solo dei passaggi potrebbe compromettere l’intero processo di sterilizzazione.

Fasi del processo di sterilizzazione

Il processo di sterilizzazione si compone di diverse fasi:

  • Decontaminazione ferri chirurgici
  • Lavaggio
  • Controllo ferri chirurgici
  • Confezionamento
  • Etichettatura e tracciabilità strumentario chirurgico
  • Carico materiale da processare
  • Ciclo di sterilizzazione
  • Scarico materiale processato
  • Stoccaggio

Decontaminazione ferri chirurgici

La decontaminazione è quella procedura che garantisce agli addetti al ritiro, allo smontaggio e alla pulizia dei presidi riutilizzabili, una prevenzione dal contagio accidentale non solo dall’HIV ma anche da tutti i microrganismi patogeni; la decontaminazione può essere chimica o termica.

La decontaminazione chimica avviene tramite immersione dei presidi utilizzati in disinfettanti specifici che garantiscono una azione microbica; mentre la decontaminazione termica avviene tramite macchine termodisinfettori che garantiscono l’uccisione dei microrganismi grazie al ciclo di lavaggio che arriva ad una temperatura di 90°.

I ferri chirurgici dovrebbero essere decontaminati e puliti immediatamente dopo l’uso; le impurità non devono essere lasciate asciugare sullo strumentario per evitare di rendere la disinfezione e la pulizia dello stesso più difficoltosa. Smontare gli strumenti chirurgici nelle loro componenti in modo che il detergente venga a contatto con tutte le sue superfici; gli strumenti non utilizzati devono essere trattati allo stesso modo di quelli utilizzati quindi anche questi vanno aperti e smontati nei loro componenti.

Lo strumentario chirurgico va immerso in una soluzione combinata di disinfettante e detergente non corrosiva, seguendo le concentrazioni indicate; lo strumentario non deve essere in nessun caso immerso in soluzioni di cloruro di sodio (fisiologica) in quanto il contatto prolungato potrebbe provocare una corrosione profonda con conseguente ruggine.

minuti immersione decontaminazione chimica

Gradi Temperatura Termodisinfettore

Lavaggio ferri chirurgici

Il lavaggio dei materiali può essere manuale, ad ultrasuoi o tramite utilizzo di un termodisinfettore. Il personale addetto deve utilizzare i DPI (dispositivi protezione individuali) quali:

  • camici
  • guanti fino all’avambraccio
  • guanti anti-taglio
  • occhiali di protezione
  • mascherine
  • cuffie antirumore

Lavaggio manuale

Rispettando le indicazioni del produttore si prepara la soluzione detergente/disinfettante (giusta diluizione) e si immerge il materiale rispettando i tempi indicati. E’ necessario rinnovare quotidianamente la soluzione per la pulizia in quanto l’utilizzo prolungato della stessa potrebbe comportare una riduzione dell’azione disinfettante (a causa dello sporco) e un rischio di corrosione dello strumentario per aumento della concentrazione dovuto ad evaporazione dell’acqua.

Smontare ogni strumento in ogni sua singola parte facendo attenzione a presidi appuntiti e taglienti; con l’ausilio di spazzole (non in metallo) e spugnette rimuovere lo sporco dallo strumento e risciacquare con abbondante acqua possibilmente demineralizzata.  Particolare attenzione è rivolta agli strumenti a lume stretto (tubi, cannule); accertarsi del passaggio della soluzione detergente/disinfettante all’interno delle cavità per rimuovere eventuali residui organici.

Asciugare con pezze pulite (non filacciose) ed aria compressa ogni strumento assicurandosi che il materiale sia ben pulito e asciutto. Il lavaggio manuale è d’obbligo per tutto ciò che non può essere immerso o che non può essere lavato con termodisinfettore.

I componenti dei sistemi a motore devono essere lavati esternamente con un panno inumidito di soluzione detergente e disinfettante; i componenti in nessun caso devono essere immersi in liquidi per evitare danneggiamenti alle parti motrici ed elettriche.

Lavaggio con ultrasuoni

Il lavaggio con l’utilizzo di ultrasuoni è indicato soprattutto per strumenti chirurgici meccanici delicati (microchirurgia) in quanto gli ultrasuoni sciolgono incrostazioni di sporco anche in punti di difficile accesso.

 

Per sfruttare al meglio gli ultrasuoni devono essere osservati i seguenti criteri:

  • la vasca ad ultrasuoni deve essere riempita seguendo le prescrizioni del produttore
  • è necessario utilizzare prodotti adatti facendo attenzione alla concentrazione del detergente/disinfettante e al tempo di azione
  • lo strumentario da trattare deve essere completamente coperto dalla soluzione detergente/disinfettante
  • gli strumenti a snodo devono essere aperti durante il lavaggio
  • i cestelli non devono essere caricati eccessivamente facendo attenzione a collocare strumenti di grandi dimensioni in posizione verticale per non creare zone d’ombra che andrebbero a compromettere la pulizia dei ferri chirurgici più piccoli.
  • La soluzione deve essere rinnovata almeno ogni giorno anche se è consigliabile cambiarla secondo la frequenza del suo utilizzo.

Dopo il trattamento gli strumenti vanno sciacquati a mano (preferibilmente con acqua demineralizzata) ed asciugati con l’ausilio di pezze pulite (non filacciose) ed aria compressa.

Lavaggio con Termodisinfettore

Il metodo migliore per la standardizzazione per la pulizia e disinfezione dei ferri chirurgici si raggiunge con l’utilizzo del Termodisinfettore.

Esistono due metodi per il trattamento in macchina per la decontaminazione e la pulizia degli strumenti:

  • disinfezione termica
  • disinfezione chimico-termica

Nel procedimento termico la disinfezione avviene ad una temperatura da 80° in su; nel procedimento chimico-termica, la disinfezione avviene ad una temperatura di max 65° con l’aggiunta di un disinfettante (la tipologia ed il dosaggio di quest’ultimo è preimpostato dall’azienda produttrice del termodisinfettore).

Per un trattamento efficace nella disinfezione e pulizia del materiale in termodisinfettori devono essere osservati i seguenti criteri:

  • gli strumenti chirurgici devono essere aperti e smontati in ogni loro parte
  • i cestelli non devono essere caricati eccessivamente per permettere un buon lavaggio ed una buona asciugatura
  • utilizzare dispositivi appositi per strumenti cavi
  • lo strumentario chirurgico deve essere posto nelle griglie secondo il grado di delicatezza meccanica
  • gli strumenti chirurgici con ampie superfici devono essere posti in modo da non ostacolare il lavaggio di altri strumenti presenti nel carico della macchina.

Il materiale processato nel termodisinfettore deve essere tolto subito per evitare corrosioni dovute alla presenza di acqua residua; in caso di una asciugatura insufficiente occorre completare l’asciugatura con pezze pulite o con aria compressa soprattutto per gli strumenti chirurgici cavi.

Controllo ferri chirurgici

Ogni strumento chirurgico, dopo ogni pulizia, deve risultare macroscopicamente pulito; particolare attenzione è rivolta agli strumenti dentati dove se necessario va effettuata una pulizia aggiuntiva alla dentatura.

 

Il controllo funzionale è di obbligo; dopo aver oleato lo strumento chirurgico con un prodotto a base di olio di paraffina nelle sue parti a snodo, controllare l’efficacia funzionale scartando gli strumenti non più affidabili. I ferri chirurgici corrosi e/o danneggiati devono essere scartati perché oltre a non svolgere più la loro funzione in maniera ottimale, potrebbero, a contatto con strumenti intatti, trasmettere ruggine provocando la corrosione.

Gli strumenti chirurgici da inviare in riparazione devono essere prima sottoposti ad un trattamento completo per motivi igienici.

Confezionamento

Il confezionamento del materiale da processare è necessario per conservare la sua sterilità fino al momento del suo utilizzo. Prima di procedere al confezionamento controllare sempre che il materiale chirurgico sia integro, asciutto e smontato in ogni sua parte.

Il tipo di confezionamento da scegliere per un determinato presidio dipende da diversi fattori sono:

  • tipo di agente sterilizzante utilizzato
  • volume
  • peso.

    Confezionamento per autoclave a vapore saturo sotto pressione

    I materiali utilizzati per il confezionamento utilizzando l’autoclave a vapore saturo sotto pressione sono:

    • Carta medical-grade
    • Buste e rotoli in carta e film plastico biaccoppiato
    • Containers con filtri o con valvola

    Confezionamento Carta medical-grade

    Il confezionamento con l’utilizzo della carta medical-grade è quello che necessita più tempo e più manualità da parte dell’operatore. E’ il confezionamento più delicato rispetto all’utilizzo degli altri materiali in quanto la carta è soggetta a strappi accidentali; il materiale incartato con medical-grade deve essere protetto soprattutto in quelle parti appuntite e taglienti.

     

    Il confezionamento deve essere eseguito con doppio incarto ed il formato dei fogli da utilizzare dipende dalle dimensioni degli oggetti da processare. La carta già utilizzata per un precedente ciclo di sterilizzazione non può essere usata nuovamente in quanto il processo di sterilizzazione modifica la sua struttura. Con una conservazione ottimale (in armadi chiusi, lontano da polvere, umidità e luce) il confezionamento con carta medical-grade garantisce una sterilità del prodotto di almeno 30/60 giorni.

    Confezionamento buste e rotoli in carta e film plastico biaccoppiato

    Il confezionamento del materiale in buste o rotoli in carta e film plastico biaccoppiato è il più usato e veloce. Il materiale posto all’interno della busta viene sigillato grazie all’utilizzo di saldatrici che creano un cordone (almeno di 8mm) di sigillatura continuo senza punti di interruzione (per evitare l’infiltrazione di batteri).Le buste in biaccoppiato possono essere riempite fino a ¾ della propria capacità e gli strumenti chirurgici appuntiti o taglienti dovranno essere protetti per evitare danni al confezionamento. Le buste e le parti di rotolo in biaccopiato già processate non possono essere riutilizzate per un ulteriore ciclo di sterilizzazione in quanto la loro struttura viene modificata con il calore. Con una conservazione ottimale (in armadi chiusi, lontano da luce, umidità e polvere) con doppio involucro si garantisce una sterilità di almeno 30/90 giorni.

    Confezionamento con containers

    Il confezionamento con l’utilizzo di containers è il più pratico e veloce; il materiale viene posizionato all’interno del container su delle griglie di acciaio tenendo presente che lo strumentario più pesante va posto nella parte inferiore all’interno dello stesso. I containers non devono essere riempiti più dei ¾ della loro capacità in modo da poter agevolare la libera circolazione del vapore e non devono superare i 5/6 kg per materiale tessile e i 10 kg per strumentario chirurgico. Prima di ogni processo di sterilizzazione il container deve essere pulito e controllato in ogni sua parte; i filtri monouso devono essere cambiati, i filtri in tessuto devono essere controllati (seguire le indicazioni del produttore per la sostituzione) e le guarnizioni devono essere integre ed a tenuta. All’esterno del container, una volta chiuso, posizionare i ganci di controllo per indicare che il contenuto, una volta processato, non è mai stato utilizzato.

     

    I containers per strumentario chirurgico in commercio non devono superare le dimensioni di 30x30x30 e di 30x30x60 e sono costruiti in alluminio e non più in acciaio; l’alluminio disperde il calore molto più velocemente evitando la formazione eccessiva di condensa al suo interno. Posti in scaffali sollevati da terra lontano da umidità luce e polvere i containers mantengono la sterilità al loro interno per almeno 60/90 giorni.

    Confezionamento per autoclave a gas plasma

    Il materiale utilizzato per il confezionamento per l’autoclave a gas plasma sono buste porose in polipropilene senza cellulosa (Tivek).Il materiale posto all’interno della busta viene sigillato grazie all’utilizzo di saldatrici che creano un cordone (almeno di 8mm) di sigillatura continuo senza punti di interruzione (per evitare l’infiltrazione di batteri). Anche le buste in polipropilene possono essere riempite fino a ¾ della propria capacità e non possono essere riutilizzate per un ulteriore ciclo di sterilizzazione. Con una conservazione ottimale (in armadi chiusi, lontano da luce, umidità e polvere) si garantisce una sterilità di almeno 1 anno.

    Etichettatura e tracciabilità strumentario chirurgico

    A seconda del sistema di tracciabilità utilizzato ogni presidio confezionato dovrà essere provvisto di una etichetta adesiva con striscia virante; su ogni etichetta, oltre alla striscia colorata virante, ci dovranno essere diversi dati della confezione stessa:

    Data del processo di sterilizzazione
    Data di scadenza della confezione
    Nome o sigla dell’operatore
    Autoclave utilizzata per il processo
    Ciclo progressivo o numero del lotto
    Contenuto (tipologia ferri chirurgici)
    Reparto o servizio di appartenenza

    Non è consigliabile scrivere direttamente sulle confezioni con penne o pennarelli in quanto l’inchiostro potrebbe alterare la struttura dell’involucro compromettendo la riuscita del ciclo di sterilizzazione.

    Si definisce sistema di tracciabilità un sistema di registrazione che grazie all’etichetta posta sulla confezione sterile ci permette di identificare in maniera univoca:

    i dispositivi medici utilizzati
    I dati riguardanti il processo di sterilizzazione
    Il paziente sul quale sono stati utilizzati i presidi medici

    Carico materiale da processare

    Il corretto carico di una autoclave è fondamentale per la riuscita di un ciclo di sterilizzazione.

    Quando si carica un’autoclave bisogna osservare diverse accortezze finalizzate a rendere più agevole la libera circolazione del vapore all’interno della camera dell’autoclave:

    • Il carico non deve mai superare l’80% del volume della camera dell’autoclave.
    • Le buste devono essere sistemate verticalmente e non vanno ammassate
    • Il contatto tra busta e busta deve avvenire tra carta e carta o plastica e plastica, per una sterilizzazione con vapore saturo sotto pressione, o plastica e plastica per una sterilizzazione con gas plasma.
    • I containers (utilizzati solo per autoclavi a vapore sotto pressione) più pesanti, vanno caricati nello spazio inferiore della camera.
    • Nessuna confezione deve essere a contatto con le pareti della camera.

    L’inosservanza anche di una di queste regole può essere causa di una insufficiente penetrazione del vapore aumentando quindi la probabilità di un ciclo non valido.

    Ciclo di sterilizzazione

    Il materiale confezionato, etichettato, caricato nell’autoclave viene processato a seconda dell’agente sterilizzante idoneo

     

    Vedi Sterilizzazione con vapore saturo sotto pressione

    Scarico materiale processato

    Le modalità di scarico dell’autoclave rivestono una notevole importanza in quanto in questa fase potremmo compromettere la durata della sterilità del materiale appena processato; finito il ciclo di sterilizzazione controllare che il ciclo sia andato a buon fine ed aprire la porta di scarico dell’autoclave per alcuni minuti questo per consentire un graduale raffreddamento del materiale (soprattutto per l’ autoclave a vapore saturo sotto pressione).

    Il materiale appena scaricato non va poggiato su superfici metalliche fredde questo per evitare uno shock termico con conseguente formazione di condensa (quindi umidità) che è un ottimo veicolo per i batteri.

    Stoccaggio

    Prima di depositare il materiale processato negli armadi controllare l’integrità delle confezioni e la presenze e leggibilità delle etichette.

    Il materiale sterilizzato deve essere conservato in armadi chiusi al riparo da polvere e umidità e i locali per lo stoccaggio devono avere un accesso limitato con temperature di 18°/20° gradi ed umidità del 35/50%.

    Il materiale, se conservato su scaffalature, deve essere disposto a 20cm da terra, 50 cm dal soffitto e 15 cm dal muro.

     

    Le confezioni danneggiate, cadute a terra, venute a contatto con superfici bagnate, scadute sono da considerare non sterili, devono quindi essere riconfezionate e processate nuovamente.